IRREGOLARITA’ FENOLOGICHE IN AUTUNNO

Trasformazione dei tralci a fine stagione

Il periodo autunno-invernale è apparentemente una fase di minore attività da parte delle viti. La complessità degli eventi fisiologici che si susseguono è invece notevole.

Questi riguardano in sintesi la fine del percorso vegetativo, la trasformazione dei tralci nel corso dell’inverno e le gemme ibernanti. Anche per queste ultime, l’evoluzione infatti prosegue.

Questo insieme di eventi è ovviamente condizionato dal clima ma anche dalla potatura invernale, la quale non deve essere troppo anticipata, coinvolgendo essa l’insieme della struttura epigea.

L’avvio alla fase invernale avviene con la caduta delle foglie, indotta dalla pianta con l’aumento di specifici ormoni che ne favoriscono l’isolamento dai tralci e quindi il distacco. A quell’epoca, è già avvenuta la completa lignificazione, almeno del tratto di tralcio che potrà divenire capo a frutto. Le gemme ibernanti sono quindi perfettamente chiuse tra le brattee.

Un fatto ormonale

Indicativamente, da metà settembre a tutto ottobre vi è la massima concentrazione di acido abscissico (ormone della senescenza) e la dormienza delle gemme consegue la sua massima intensità (M. Fregoni, 2013). Successivamente, con l’abbassamento delle temperature essa decresce. Il fattore ormonale non è quindi più causa dominante, ma soppiantato dalle temperature invernali.

È in questa fase, soggetta all’incertezza del clima, che talvolta si osservano irregolarità fenologiche, particolarmente più frequenti nel vitigno Barbera.

Gemme che nel mese di settembre erano rigorosamente chiuse, quindi pronte ai rigori del clima, possono evidenziare rigonfiamenti, divenendo quasi cotonose con la divaricazione delle brattee. Un’attività fisiologica quindi, non adatta al periodo stagionale, che può essere indotta dalla convergenza di numerosi fattori.

Riguardo ai tralci, nel corso dei mesi freddi essi si arricchiscono di zuccheri. Il processo avviene in due fasi. Nella prima, è indotto da fattori endogeni della pianta, mentre dopo è determinato dalle temperature sempre più fredde. Le trasformazioni dell’amido e dell’emicellulosa, unite alla migrazione da altri organi determinano, nel corso della fase di riposo, un aumento degli zuccheri nei tralci pari al 30-40% (M. Fregoni, 2013).

Nelle viti avvengono pertanto attività fisiologiche intense e importanti, che non è possibile rilevare esternamente, se non il rigonfiamento delle gemme. Nel vitigno Barbera, esso è da considerarsi un evento anomalo, sebbene non insolito.  Quando esso è evidente, intenso per il numero di gemme coinvolte, è prudente ritardare, per quanto possibile, la potatura invernale. Ideale è attendere il superamento del periodo più freddo nel nuovo anno.

Edoardo Monticelli

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