GERMOGLIAMENTO IRREGOLARE

L’avvio dell’attività vegetativa

Il passaggio dalla stagione invernale a quella primaverile sovente è sottolineato da un rialzo termico, talvolta quasi improvviso.

L’innalzamento della temperatura atmosferica influisce sul calore del terreno in tempi variabili in relazione ai tipi di suoli. Le radici, in stadio di parziale riposo, risentono di detta variazione e si riattivano, riprendendo lo sviluppo sospeso dall’autunno con l’avvento dei rigori invernali. La parte sotterranea delle piante elabora particolari sostanze che, inviate nella parte aerea, inducono l’avvio della ripresa vegetativa.

L’epoca in cui tutto ciò avviene può essere differente nelle annate. E’ questa una fase molto delicata in quanto le viti, non avendo ancora una propria autonomia vegetativa, possono risentire in varia misura delle condizioni climatiche che influiranno sulle future evoluzioni fenologiche. I risultati più appariscenti, circa gli effetti di detto andamento sono sulla vigoria e sull’uniformità dei giovani germogli. Si possono verificare casi in cui sugli stessi capi a frutto vi siano apici vegetativi rigogliosi accanto ad altri stentati ed a gemme ancora non schiuse che permangono lungamente in questa fase.

Il germogliamento, quando avviene in tarda stagione, è solitamente più uniforme. I viticoltori vi sperano in quanto ciò consentirebbe di sfuggire all’azione devastatrice delle nottue. La velocità di germogliamento è una condizione importante anche per non incorrere negli eventuali attacchi d’altri parassiti, sia vegetali, sia animali i quali, essendo resistenti alle temperature non ancora elevate, possono gradualmente invadere la vegetazione determinando danni anche consistenti.

La temperatura non è sempre a favore

Il repentino innalzamento della temperatura non è sempre positivo. Il vigneto ne potrebbe subire alcune penalizzazioni. I germogli che a quest’epoca hanno già conseguito un discreto sviluppo, avvantaggiandosi più degli altri delle buona condizione climatica, attraverso la fotosintesi possono sintetizzare maggiori quantità di sostanze e svilupparsi più rapidamente a discapito degli altri più tardivi.

Il distacco tra loro aumenta così progressivamente, fino al completamento dello sviluppo di quelli più vigorosi. Sono questi ultimi che, attraverso l’elaborazione di particolari sostanze, inibiranno lo sviluppo degli altri. Il tutto è ovviamente controproducente per quanto concerne la produzione, in quanto la difformità vegetativa andrà sicuramente a nuocere in merito all’omogeneità della maturazione dei grappoli. In riferimento allo stato di benessere generale della pianta, la presenza di germogli con differente sviluppo non induce invece alcun effetto indesiderato, essendo la vite orientata, nell’epoca primaverile, a conseguire un’adeguata massa vegetativa nel complesso della sua chioma.

Posizione e crescita dei germogli

Le risposte al fatto che in primavera i germogli si possano sviluppare con differente anticipo sullo stesso capo a frutto sono più di una.

Inizialmente è importante la collocazione della gemma prossima a schiudersi nel contesto della pianta: posta sul legno più vecchio, oppure appartenente alle prime posizioni del tralcio, oppure, ancora alle ultime dello stesso.

Appena le gemme si saranno trasformate in piccoli germogli, il loro sviluppo si incrementerà molto rapidamente in quanto sarà condizionato dall’attività fotosintetica oramai in corso. I germogli nati tardivamente non potranno competere con lo sviluppo oramai sempre più rapido di quelli più precoci, poiché, come già detto, i primi freneranno lo sviluppo dei secondi attraverso inibizioni di tipo biochimico.

Ciò è quanto avviene spontaneamente nei vigneti, in misura differente a seconda delle annate. Il viticoltore può indirizzare in parte dette evoluzioni attraverso oculati interventi di potatura verde, nel corso del periodo del primo germogliamento.

Edoardo Monticelli

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